C'è stato un tempo in cui avevo la presunzione di credere che io fossi integra. Che i miei ragionamenti fossero sempre giusti, frutto di una logica e di un rigore indiscutibili.
Mi sbagliavo. La vità è veramente una continua sorpresa, quando pensi di aver già vissuto abbastanza per capire come va il mondo, ecco che succede qualcosa che scombussola il tuo essere e il tuo quieto vivere. E così ti metti in discussione e non saprai mai se ne uscirai vinto o vincitore. Ma poi ti rendi conto che non esistono vincitori, nè vinti. Esiste solo la consapevolezza, e la capacità di convivere con se stessi, conoscendo i propri difetti, cercando di comprenderli e di accettarli.
Fin da piccola sono sempre stata un "treno", che va dritta nella sua direzione e che non sente ragioni. Quando mi mettevo una cosa in testa io, che sia una decisione, un pensiero, un parere, un giudizio, era quello. C'era poco da fare. Tante volte ho peccato di presunzione continuando ad essere convinta che i miei ragionamenti dovevano per forza essere giusti.
Una volta, e anche uno dei miei articoli passati è testimone, credevo che esistesse "l'amore vero". Inteso come quell'amore che provi per una persona e basta, per tutta la vita, solo ed esclusivamente per quella persona. Credevo che per quell'amore si potesse passare tutto, si potesse accettare tutto, credevo sopratutto che un amore così fosse unico e rigorosamente indistruttibile. Non avrei mai ammesso altri compromessi. Se un sentimento era corrispondente a questa descrizione allora quello era amore, altrimenti no. Altrimenti assolutamente no. Eri solo un impostore. Una bugia. Era qualcosa che non riuscivo ad accettare e capire.
Poi è arrivata la maestra vita, sono arrivate le care esperienze vissute. Ed è lì che cominci a capire che nella vita nulla è bianco, nulla è nero, nulla è grigio. Niente ha un nome e una descrizione definitiva e inequivocabile. Tutto è messo in discussione, tutto può essere ora una cosa, dopo un'altra. E questo non significa che è sbagliato, significa che è la vita. Significa che stai vivendo e che anche tu sei umano e che commetti degli errori di incoerenza per egoismo e per dar voce e importanza ai sentimenti. Non sempre essere egoisti è una cosa negativa. Tutti siamo egoisti, tutti pensiamo prima al nostro bene e poi a quello dell'altro, anche se "l'altro" è nostro figlio, il nostro amante, il nostro parente più caro. Basta pensare ai genitori troppo protettivi. Questi agiscono per il bene del figlio, ma esagerano perché per una loro paura precludono al figlio di vivere. Questo è egoismo. Tutti siamo un po' egoisti. E tutti tendiamo a lasciarci andare dalle emozioni e dai nostri desideri.
Una volta ho visto un film, si intitolava "La La Land", quando lo vidi la prima volta ebbi una reazione assolutamente contraria soprattutto al comportamento e alle scelte che aveva fatto lei. La vedevo così: Lui ama lei, lei ama lui. Ma lui ha dei desideri, lei ne ha altri. Stanno insieme ma capiscono che i loro desideri non sono compatibili. Devono lasciarsi. Allora lì subito scattava in me il pensiero "allora non è amore vero", "se lei l'avesse davvero amato non si sarebbe comportata così" "lei avrebbe dovuto accontentarsi" "lui avrebbe dovuto accontentarsi" "la fine del film non ha senso" "il loro amore e il loro sguardo è una bugia" e via discorrendo. La risposta è no. No. Non funziona così la vita. Quel film è quanto c'è di più lontano dagli stereotipi. Non finisce bene? Si, finisce bene. Proprio perché c'è stato quell'ultimo incontro, c'è stato quello sguardo che parlava da solo. Durante quell'esibizione, in quel pub, entrambi hanno visto un futuro alternativo dove entrambi non erano ciò che sognavano di essere, ma erano insieme, ma non era ciò che volevano per le loro vite. Era e doveva rimanere un sogno, un alternativa piacevole ma impossibile nei fatti e nella vita. Lo sguardo finale è quanto di più bello ho visto fin ora in un film "Ti voglio bene, mi hai dato tanto e non lo scorderò. Buona vita". Quel film rappresenta come effettivamente va' la vita. A volte ti regala cose piacevoli, altre volte bocconi amari da mandare giù a forza. Ma va bene così, la vita non è e non deve essere un film romantico.
L'altro giorno ascoltavo per caso una vecchia canzone di una band che ascoltavo qualche anno fa. E mi ha colpito come quelle parole che anni fa avevo ascoltato sicuramente un centinaio di volte, oggi acquistassero un significato nuovo, più consapevole. La canzone parla di un amore che è finito, ma che in realtà non è mai andato via del tutto. Perché quando due persone si vogliono bene, e poi si lasciano non perché non si vogliono più bene, ma semplicemente perché le loro strade non sono destinate ad unirsi, il loro affetto rimane per sempre nel cuore. Questo non significa che poi non riusciranno ad amare nessun altro. O che quando ameranno il posto riservato a loro sparisce. Significa piuttosto che quel che è passato resterà come un bel ricordo. Nel caso di La La Land, come dicevo, è finita bene, perché alla fine si sono visti e con quello sguardo hanno "saldato i conti". La canzone di cui parlavo prima dice:
If there's one thing I believe, I will see you somewhere down the road again.Alla fine di tutto magari vi starete chiedendo il significato del titolo di questo articolo, dato che alla fine non c'entra poi molto con ciò di cui ho parlato finora.
Il fatto è che crescendo, mi sono resa conto che in passato sono stata a volte troppo egoista, a volte semplicemente stronza. E niente, what comes around goes around. È una cosa che si accetta.
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