Solitamente sono sempre stata impaziente di finire al più presto possibile ciò che cominciavo, che sia esso un libro, o un videogame o una serie televisiva o anche un percorso di studio. Non perché non ne ero interessata o perché non lo gradivo, in questo caso avrei subito smesso di perderci del tempo, ma semplicemente perché sono sempre stata ansiosa di sapere cosa fosse successo alla fine, per passare poi ad altro in un continuum infinito di questo ciclo. Oggi però, dopo quasi 22 anni di questa litania ho avuto l'opportunità di capire come ci si sente a leggere/vedere/studiare un qualcosa e desiderare che non finisca mai. Sto parlando, nel mio caso, di un libro: L'Ultimo Teorema di Fermat, a dire il vero non doveva neppure essere tra le mie mani ma per tutta una serie di eventi mi sono ritrovata, presa come sempre dalla mia insaziabile curiosità, a leggerlo e adesso vorrei che non finisse mai.. vorrei che mentre le pagine scorrono sotto al mio sguardo affamato, si materializzino all'infinito altre pagine che continuino a raccontarmi le meravigliose leggi della matematica. Vorrei saperne di più di questo mondo tradotto in numeri fatto di leggi tanto armoniche quanto precise e rigorose. Attualmente sto anche intraprendendo uno studio accurato di tutta la matematica, dall'Aritmetica all'Analisi non trascurando ovviamente anche tutte le varie diramazioni della geometria, rivedendo, a mano a mano, tutti i passi della matematica dagli albori fino alle ultime congetture non ancora dimostrate. Ogni giorno, ogni volta che mi illumino con nuove teorie, postulati e teoremi mi innamoro sempre di più di questa meravigliosa scienza così perfetta da sembrare quasi divina. Questa volta però voglio che questo mio percorso non finisca mai, perché sono anche consapevole del fatto che non si smette mai di fare matematica, ed io voglio continuare per tutta la mia vita. Magari, chi lo sà, un giorno potrò dare anche io un mio piccolo, modesto, contributo.
Avrei tanto desiderato potermi rendere conto prima che la mia strada fosse questa, ma la vita mi ha messo davanti altre esperienze che ad ogni modo non rinnego perché nonostante tutto mi hanno permesso di essere l'Alessia Petringa di oggi.
Ci sarebbero altre infinite cose da dire, da puntualizzare e da esprimere ma mi fermo qui. Buona notte.
No, stavolta non scriverò lettere a caso cercando di esprimere il tutto che ho dentro, che poi è niente. Stavolta esprimerò il mio vuoto pieno a parole, cercando di capire cos'è quella sensazione di pienamente vuoto che ho dentro. Non è detto che ci riuscirò. In 4 anni la mia vita è stata una rapida salita verso qualcosa di meglio, oggettivamente. Estate 2015. Casa. Solitudine. Prigionia. Estate 2016. Diploma, soddisfazioni, nuove amicizie, mare. Estate 2017-18. Libertà. Indipendenza economica. Lavoro. Casa. Estate 2019. Libertà assoluta. Patente. Macchina di proprietà. Buon Lavoro. Ed estate 2020? Beh probabilmente avrò una nuova casa, dei mobili miei e sarò anche una moglie. Se tutto va così bene nella mia vita, se c'è tutta questa pienezza perché allora mi sento così... vuota? In questi anni ho sempre dato delle motivazioni ben chiare alla mia infelicità: Libertà negata, mancanza di soldi, mancanza di lavoro. Adesso ho tutte e tre le cose. E anche di più. Ho una casa, una m...
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