Solitamente sono sempre stata impaziente di finire al più presto possibile ciò che cominciavo, che sia esso un libro, o un videogame o una serie televisiva o anche un percorso di studio. Non perché non ne ero interessata o perché non lo gradivo, in questo caso avrei subito smesso di perderci del tempo, ma semplicemente perché sono sempre stata ansiosa di sapere cosa fosse successo alla fine, per passare poi ad altro in un continuum infinito di questo ciclo. Oggi però, dopo quasi 22 anni di questa litania ho avuto l'opportunità di capire come ci si sente a leggere/vedere/studiare un qualcosa e desiderare che non finisca mai. Sto parlando, nel mio caso, di un libro: L'Ultimo Teorema di Fermat, a dire il vero non doveva neppure essere tra le mie mani ma per tutta una serie di eventi mi sono ritrovata, presa come sempre dalla mia insaziabile curiosità, a leggerlo e adesso vorrei che non finisse mai.. vorrei che mentre le pagine scorrono sotto al mio sguardo affamato, si materializzino all'infinito altre pagine che continuino a raccontarmi le meravigliose leggi della matematica. Vorrei saperne di più di questo mondo tradotto in numeri fatto di leggi tanto armoniche quanto precise e rigorose. Attualmente sto anche intraprendendo uno studio accurato di tutta la matematica, dall'Aritmetica all'Analisi non trascurando ovviamente anche tutte le varie diramazioni della geometria, rivedendo, a mano a mano, tutti i passi della matematica dagli albori fino alle ultime congetture non ancora dimostrate. Ogni giorno, ogni volta che mi illumino con nuove teorie, postulati e teoremi mi innamoro sempre di più di questa meravigliosa scienza così perfetta da sembrare quasi divina. Questa volta però voglio che questo mio percorso non finisca mai, perché sono anche consapevole del fatto che non si smette mai di fare matematica, ed io voglio continuare per tutta la mia vita. Magari, chi lo sà, un giorno potrò dare anche io un mio piccolo, modesto, contributo.
Avrei tanto desiderato potermi rendere conto prima che la mia strada fosse questa, ma la vita mi ha messo davanti altre esperienze che ad ogni modo non rinnego perché nonostante tutto mi hanno permesso di essere l'Alessia Petringa di oggi.
Ci sarebbero altre infinite cose da dire, da puntualizzare e da esprimere ma mi fermo qui. Buona notte.
Tra i libri del liceo ritrovo questo foglietto, scritto 5 anni fa ma di sempre attuale significato. Oggi mi va di analizzarne ogni singolo dettaglio, dalla frase all'immagine annessa. Era il 31 Maggio del 2011 ed io certamente stavo passando un periodo nel quale per l'ennesima volta mi sentivo rifiutata soprattutto a causa dell'orgoglio altrui innalzato. La frase "Funesto orgoglio che l'core trafigge" ha un duplice significato: il primo è quello dell'orgoglioso che utilizza l'orgoglio come difesa ma che senza accorgersene fa del male a se stesso (rappresentato dalla freccia); il secondo invece è il dolore di chi subisce le azioni di una persona orgogliosa e per via di questo soffre (il pugnale, inteso appunto come forza esterna agente sul cuore). Nella totalità l'immagine rappresentata mostra l'orgoglio di entrambe le persone che si feriscono a vicenda, ecco perché la compresenza di entrambe le armi che trafiggono il cuore. Da notare inoltr...
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