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E se io non conoscessi me stessa...?

Un'altro mese è passato. Inesorabilmente. Che cosa misteriosa e altrettanto affascinante il tempo, scorre senza mai fermarsi. Come un fiume che scorre. Ogni singolo attimo, centesimo di secondo passa UNA sola volta nella vita. C'è un solo secondo come quello che passa. Ma qual'è l'unità di misura più piccola del tempo? A volte penso che se non esistesse il tempo non esisterebbe movimento, e quindi vita. Ma ci sono alcune cose che non ci è dato sapere. Un'altro mese della mia vita è passato, ed io cos'ho fatto? Penso di essere cresciuta un pò. Penso che in questi mesi sto crescendo e sto maturando i miei pensieri e il mio carattere come mai prima d'ora. Ogni giorno imparo una cosa, e sto provando a dare un senso al mio passato, a costruire qualcosa che prima non vedevo. Ero cieca di me stessa. Sono cieca di me stessa. Come posso pretendere che qualcuno mi conosca se io stessa faccio fatica a capirmi? A volte mi viene da pensare.. ma cosa mi merito? Quali sono le aspettative a cui devo mirare? Se seguo le mie ambizioni, sono decisamente ALTE. Ma merito di avere le cose "alte"? Cosa ho io di "alto" per volere le cose alte. Sarei capace di tenere il passo? Io non mi conosco. Non mi conosco in questo senso, perchè è una parte di me che è sempre stata nascosta e "dormiente" dentro di me. Ma adesso sento il bisogno di conoscere tutte le parti di me. Ma non ci riesco, non riesco a tenere tutto. Troppe, troppe emozioni per un corpo solo. Per me. Per questo penso che mi serva un autocontrollo, che venga da ogni parte, che venga dal profondo di me stessa. Ma io, chi sono? Come faccio ad autocontrollare ciò che non posso controllare? E' decisamente un circolo vizioso.
Cerco di capire, se ciò che io so di me stessa, sia vero o solo convinzione. O solo desiderio di cose "alte". Ma, io penso, se ho il desiderio di cose alte, di cose complesse, il desiderio di sapere ciò che gli altri non sanno, di capire ciò che gli altri non capiscono... qualcosa di "alto" dentro c'è l'avrò anch'io.. Come avrò fatto a capire la differenza se no? Perchè non mi sono comportata come tutti gli altri? Perchè non sono passata semplicmente avanti? Senza approfondire.. senza cercare di capire pensando. Pensare significa "ragionare dentro se stessi", come faccio a ragionare senza conoscere me stessa? Forse è questo che mi blocca. Sento la mia mente espandersi captare di tutto.. ma c'è qualcosa, che limita. Come un muro.. un muro trasparente ma forte, che non vedo. E se quel muro sono io? E se io fossi una persona normale nella quale c'è intrappolata una mente che SA molte cose, molte più cose di quanto io sia capace di capire, di apprendere. Ma questa "presenza" mi induce a sapere, a ricercare, a conoscere, a pensare. Ma come faccio? Come faccio a farlo se sono bloccata? Ho bisogno di una chiave, qualcosa che mi permetta di capire, di scoprire. Ma a volte, succede l'imprevedibile. La "sapiente" esce fuori e mi lascia tramortita dalle emozioni. Devo autocontrollare TUTTO di me. Ma non ci riesco da sola. Sarò debole?! Forse.. in fin dei conti, non mi conosco. Ma perchè scopro così bene questa parte di me, solo a 16 anni? Però adesso capisco cosa mi guidava, capisco i "vuoti di memoria", capisco la differenza che c'è sempre stata tra me e i miei coetanei, capisco che sarò sempre io, me stessa e me. Nessun altro. Nessun altro è capace di capire. E' del mio "livello"... ma qual'è il mio livello?? Chi sono io? Sono quella che sta uscendo adesso? Oppure sono solo l'ospite dello sprito sapiente che c'è dentro di me? Perchè non riesco a farmi dominare completamente? Oh è così difficile per una come me, tenere il passo per entrambi. Lei è molto più avanti di me, ed io cerco di correre, di essere all'altezza di lei. Ma molte volte mi accorgo, che sono solo un'imbrogliona. Uso le sue congetture, i suoi ragionamenti, spacciandoli per miei. E' così confuso. Ed io sono sola. Cosa ne sarà di me? Cosa sarò? Non voglio perderla. A costo di rimanere sola. Preferisco entrare in simbiosi che abbandonarla completamente. Mi piace più lei di me. Lei è una cosa "Alta" a mio confronto. Ed io, forse per l'influenza sua, ho bisogno di cose alte. Quindi non mi resta che sviluppare questa mia parte. Ma, io non lo so. Io non lo so se è solo lei, o se sono loro. O se sono io, una me che non vuole accettarsi, che ha paura di uscire. Paura di affrontare la solitudine, ma questa c'è l'ho ugualmente con o senza di lei. Non può esistere il contrario, il mio ragionamento umano e imperfetto di fa dire che non esiste una soluzione. Non so vedere oltre. Non ho IDEA di come sarà domani, di cosa potrebbe succedere. Ogni giorno, scopro cose di me, che erano in fondo e che in passato usavo senza nemmeno accorgermi che erano tali. Perchè non riesco ad essere superficiale? Perchè non riesco a passare sopra le cose che capto? Perchè sono così curiosa? Perchè non riesco a lasciare il profondo da parte ed accomunarmi con altra gente? Forse questa è la risposta alla mia "asocialità". Sebbene io parli con altra gente, c'è sempre, SEMPRE, una parte di me che si sente fuori dal mondo, che si sente esterna a tutto quel cumulo di superficialità che c'è in giro. Sono in cerca di qualcosa che mi faccia dire che il mio ragionamento è sbagliato. SPERO di trovare qualcosa che mi faccia capire che non ho capito nulla. Che mi dia la conferma della mia instabilità. Come faccio ad odiare una cosa ma desiderarla ardentemente allo stesso tempo? Come faccio ad odiare la solitudine, ma desiderare qualcosa che mi ci porterebbe inesorabilmente? Come faccio ad odiarla, ma amandola la ricerco, in quanto trovo solo dentro di me qualcosa di profondo. Di così profondo da potermi confrontare. Voglio maturare. Voglio essere sicura di me stessa. Voglio conoscermi. Voglio scoprire me stessa, perchè io non mi conosco. Me stessa non conosce se stessa. Qual'è la risposta corretta? Qual'è il percorso da seguire? Domani, è un'altro giorno, e forse, scoprirò una millessima parte di me in più di quanto già sapessi. Forse però...

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